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ecover di Tiroide X-Files

Tiroide X‑Files

Tutto quello che devi sapere – e che ti viene taciuto – per mettere in salvo la tua tiroide prima che sia troppo tardi
Scopri perché i problemi tiroidei non vengono diagnosticati correttamente
Scopri le connessioni nascoste con le altre parti del corpo
Impara a migliorare la risposta della tua tiroide

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Perché questo libro

Non è un caso che la percentuale di persone malate nella nostra società sta crescendo vertiginosamente, costantemente e inesorabilmente.

Non è un caso che l’età di insorgenza delle malattie è sempre più bassa: più giovani sempre più malati, spesso troppo giovani per essere già vecchi.

È il crescendo di degenerazione dell’ambiente e della società, del cibo e delle abitudini che sta portando a questa triste realtà.

Iniziamo da bambini a essere bombardati ed esposti costantemente a sostanze dannose, ad abitudini dannose, a cibi dannosi spacciati per cibi sani… e proseguiamo per tutta la vita, giorno dopo giorno instancabilmente, a tramandare queste abitudini sbagliate, sollecitando negativamente il nostro corpo che a un certo punto… crolla e si ammala.

E ci chiediamo il perché.

Questo porta senza possibilità di scampo a un crollo degli equilibri ormonali, metabolici, infiammatori e la prima a farne le spese è proprio la nostra tiroide, che interviene su una moltitudine di funzioni del corpo portando a una degenerazione generale.

Ma questo non interessa al Sistema Sanitario che ha tagliato i controlli per la tiroide, portando alla presenza di una marea di persone con seri sintomi di ipotiroidismo, che però non vengono diagnosticati come tali e si tramutano con il tempo in patologie che vengono classificate dai medici come incurabili.

Questo libro ha lo scopo di porre le basi per una conoscenza approfondita della sintomatologia tiroidea e come, chiudendo gli occhi a evidenze certe, si entrerà in una strada senza uscita. Verranno indicate alcune vie di uscita che ti permetteranno di intervenire sulla tiroide prima che questa possa fare danni.

Dalla teoria alla pratica, tutto in un solo libro, per darti la conoscenza più completa che puoi avere sull’attuale letteratura scientifica riguardo la ghiandola più importante e più sottovalutata del corpo.

Le testimonianze di chi è guarito

1 anno e mezzo per la diagnosi… ma la soluzione non arrivava
Giulia Gorghini
Tiroidite autoimmune
Ciao a tutti, mi chiamo Giulia Gorghini, ho 36 anni e da febbraio del 2013 la mia vita è iniziata a cambiare, tutta colpa della mia salute che ha iniziato a darmi problemi senza capire neanche il perché…Premetto che prima del 2013 non ho mai avuto problemi di nessun tipo, tranne le solite febbri stagionali e qualche dente del giudizio tolto… insomma difficilmente ho avuto bisogno di farmaci nella mia vita.

Tutto iniziò quando a gennaio 2013 ebbi un mese intenso di lavoro, nessuna sosta se non quelle delle 5 ore per dormire, il resto della giornata in continuo movimento lavorativo. Da lì inizio a sentire i primi acciacchi fisici sino al primo aumento di peso. Ero aumentata nel giro di un mese quasi 8 kg e non riuscivo proprio a giustificare il fatto che stavo aumentando di peso perché in realtà la mia alimentazione non era affatto cambiata, anzi mangiavo quasi esclusivamente verdure, solo carne bianca, yogurt magro e tutto ciò che fosse integrale.

Insomma ero una di quelle che mangiava sano, ma continuavo nonostante tutto ad aumentare di peso, nulla mi faceva scendere, neanche il digiuno. Insieme all’aumento di peso iniziavo a sentirmi sempre più stanca e sempre più triste, nulla mi rendeva felice e non riuscivo a controllare neanche i miei stati d’animo, insomma sbalzi di umore costanti.

Nel frattempo iniziai le prime analisi, le prime visite specialistiche che mi portarono sempre ad un risultato fallimentare, nonostante i miei impegni a seguire le indicazioni che i medici mi davano. Nulla da fare mi sentivo ogni mese peggiorare, fino a quando a settembre 2014 iniziai ad avere un forte dolore al ginocchio destro, dolore che nel giro di pochi giorni diventò sempre più forte e il ginocchio sempre più gonfio quasi da non riuscire a piegare neanche più l’articolazione.

Tutto questo lo avevo associato ad un esercizio eseguito in palestra, ma mi sembrava assurdo che fosse quello il motivo.

Mi recai al Pronto Soccorso e da lì iniziò il mio calvario tra ortopedici e fisioterapisti, ma mi sentivo sempre più peggiorare, nessun tutore, nessun cortisone, nessuna infiltrazione, nessun esercizio riportava il mio ginocchio ad avere una funzionalità normale. Il peso che aumentava e i dolori che mi distruggevano.

Nel giro di un anno vidi la mia vita cambiare, non guidavo più, non riuscivo a camminare più di 10 minuti consecutivi, ma la cosa assurda era che il dolore non diminuiva nemmeno da ferma.

Stavo impazzendo, non riuscivo proprio a capire, eppure avevo seguito tutte le terapie che mi erano state date dagli specialisti.

Poi arriva maggio del 2015 e i miei dolori e gonfiori nel giro di un mese si distribuirono nel 50% del mio corpo, quindi al ginocchio destro si unirono la caviglia destra, il braccio destro, l’articolazione mandibolare destra e l’indice sinistro della mano.

Stessi sintomi del ginocchio, iniziai ad avere in queste articolazioni gonfiori e forti dolori che persistevano anche da ferma, anzi si manifestavano in forma più acuta durante le prime ore del mattino, ossia verso le 4/5, tanto che costrinsi il mio compagno a dormire in un’altra stanza visto il mio continuo lamento e non mi sembrava giusto che neanche lui dormisse per colpa dei miei dolori.

Tutto mi sembrava assurdo e nessuno che mi sapeva dire nulla, che mi sapeva guarire. Saltando il periodo estivo che ho passato tra divano e letto, sono arrivata finalmente a sapere cosa avevo, a sapere cosa mi stava dando tutti questi problemi, e quello in parte fu il giorno più bello di quel periodo bruttissimo. Ho trovato, dopo tanti incompetenti, un’equipe di reumatologi alla Columbus di Roma che mi dissero quello che avevo e mi diedero la terapia che mi permise di stare meglio, di risentirmi quasi una persona normale.

Arrivai lì il 14 settembre del 2015 che pesavo quasi 102 kg, nel giro di tre anni ero ingrassata di quasi 34 kg, un incubo. Mai pesata così tanto in 35 anni di vita.

Lì dopo un’accurata visita e dettagliate analisi, mi è stata diagnosticata “l’oligoartite sieronegativa con psoriasi e tiroidite autoimmune”.

Finalmente si poteva dare un nome a tutto questo dolore che oramai da un anno e mezzo mi portavo dietro. Da lì iniziai una terapia basata su farmaci immunosoppressori (Methotrexate e Solazopirine). Farmaci che mi portarono dopo circa tre mesi ad avere i primi miglioramenti ma ancora non mi sentivo bene, ancora non stavo bene, e la mia rabbia ed angoscia aumentava giorno per giorno. Tutto questo non lo trovavo giusto… Iniziai uno stretto follow up in ambito reumatologico mediante visite reumatologiche, esami strumentali e analisi periodici.

Sì è vero mi sentivo meglio ma non abbastanza, i dolori erano diminuiti, riuscivo a salire una rampa di scale senza fermarmi, ero finalmente riuscita a riprendere la macchina, ma non stavo bene, fino a quando ho saputo tramite il mio compagno dell’esistenza della dottoressa Ethel che aveva conosciuto in quel periodo, dicendomi se volevo contattarla perché lei seguiva pazienti con malattie autoimmuni e che magari poteva essermi di ulteriore aiuto.

Inizialmente ero un po’ contraria e impaurita di prendere l’ennesima delusione.

Ma così non fu… sì è cosi, non ci posso ancora credere, dopo il primo incontro sono uscita dal suo studio già entusiasta, ma nello stesso tempo rimanevo ancora un po’ diffidente. Inizio così a fine giugno a seguire il suo protocollo, ma momentaneamente solo seguendo le indicazioni alimentari, per il supporto vitaminico dovevo aspettare il risultato delle analisi che portai al successivo controllo mensile. Mah, che dire! Dopo una settimana solo nell’avere cambiato alimentazione e dopo aver seguito i consigli della dottoressa Ethel, mi sembrava di vivere in un sogno dove prima o poi, pensavo, mi sarei sicuramente svegliata.

Risveglio scattante, non era più necessario aspettare un quarto d’ora per alzarmi dal letto, mi sentivo già carica e non con il mio solito stato d’angoscia, riuscivo ad avere una vita normale facendo cose che fino a giorni prima del protocollo non riuscivo minimamente a fare.

Ero contenta, ho ripreso a sorridere di più e ad avere la voglia di fare.

Non mi sembrava vero, non potevo crederci, mi sentivo già bene!

BENE: una parola che non usavo più da tre anni.

Il 26 di luglio ho avuto il secondo appuntamento e quindi l’aggiunta di vitamine, e che dire, non mi sono iniziata a sentire bene ma benissimo.

Sapete ho scritto questa testimonianza prima di partire dalle ferie che sono iniziate il 6 di agosto e sono terminate il 17 agosto.

La sto concludendo solo oggi 18 agosto perché volevo essere ancora più certa di quello che stavo scrivendo.

Sono state le ferie più belle che abbia mai fatto, tra amici e parenti, ma ancor più belle perché uscivo la mattina presto e rientravo la sera senza mai fermarmi, senza mai perdere l’entusiasmo e la voglia di fare.

Sì, oggi lo posso dire: mi sento non BENE ma BENISSIMO e tutto questo grazie alla dottoressa Cogliani che grazie al suo lavoro e alle attenzioni che ha verso le malattie mi ha reso una donna felice.

Si oggi sono ancora sotto terapia Methotrexate, pur avendo già sospeso la Solazopirine spontaneamente. Devo rinunciare ancora al desiderio di diventare mamma per via dei farmaci che sto prendendo e non so ancora per quanto, ma oggi io sono felicemente malata, ho la forza e la voglia di affrontare il tutto e, non mi voglio illudere, ma sono convinta che quando a settembre andrò all’ennesimo controllo reumatologico qualche notizia positiva l’avrò anche da loro.

In 3 anni di patologia ho preso molti farmaci tra cortisonici e antidolorifici nonché una dieta alimentare datami dalla nutrizionista della Columbus di Roma e non avevo assolutamente intenzione di iniziare alcun altro protocollo perché ero stanca di non ottenere alcun risultato. Ora dire che sono soddisfatta è proprio poco, anzi lo consiglierei a chiunque voglia riprendere la voglia di vivere la propria vita, certo ancora c’è da lavorare, ma tempo al tempo.

In poche settimane ho potuto nuovamente dire di essere felice e tutto sembra procedere in discesa anche grazie ad una competenza che va oltre la malattia in sé ma anche del paziente che si trova davanti.

Ma il grazie più grande in questo momento lo posso dare e dire solo alla dottoressa Ethel Cogliani che con il suo protocollo nel giro di un mese mi ha ridato il sorriso. Ed è per questo che da quando l’ho conosciuta non posso fare a meno di parlare bene di lei, di consigliarla a chiunque ne avesse bisogno perché se dopo tanto dolore oggi SORRIDO è grazie a LEI.


Oltre a questo, soffro di sindrome ansiosa dall’età di 24 anni.

Ho assunto nella mia vita sufficienti farmaci da riempirci un autotreno, dai gastroprotettori agli antimicrobici, dai procinetici a montagne di lassativi; solo per dare l’idea, ho assunto Pantoprazolo da 40 mg per 4 anni di fila, senza mai interrompere, ogni mattina. Saltare anche solo una pillola equivaleva ad una catastrofe, con dolori strazianti per tutto il giorno, persino bere acqua mi dava problemi in quei casi.

La risposta dei medici? “È lo stress”.

Peccato che per quello assumessi già diversi psicofarmaci, con risultati davvero modesti.

Dopo una serie di vicissitudini che preferisco non raccontare nemmeno, ormai letteralmente prostrato nel corpo e nella mente, ho avuto modo, per puro caso, di vedere i risultati del protocollo con i miei occhi su una persona a me cara: vi assicuro che non credevo a ciò che vedevo io stesso. Decisi così di contattare la Dottoressa Cogliani con una netta sensazione “non sapevo cos’altro tentare”, le avevo provate tutte, sia nel senso dell’ansia sia nel senso dei miei disturbi digestivi e volevo vedere se il protocollo potesse essere adattato anche ai miei problemi, anche se nutrivo forti dubbi che una situazione così complessa come la mia potesse essere risolvibile.

Era metà di agosto del 2015, e i miei dubbi diventarono scetticismo quando, dopo un primo colloquio, la Dottoressa mi consigliò un cambio di alimentazione che definire radicale sarebbe riduttivo, e un altrettanto deciso numero di integratori da assumere quotidianamente.

Un integratore in particolare colse la mia curiosità, e insieme la mia perplessità: la cosiddetta betaina HCL, ovverosia, come mi fu spiegato, acido cloridrico da immettere nello stomaco! Ora provate a immaginarvi la faccia di una persona che non possa bere un solo cucchiaino di caffè -neanche se zuccherato alla nausea- senza avere forte bruciore allo stomaco, a cui si dica di ingerire acido cloridrico prima di ogni pasto.

Credo fu in quel momento che presi una decisione importante nella mia vita, che non fu, come si potrebbe pensare, quella di fidarmi del protocollo o della Dottoressa Cogliani: quelle vennero dopo. La decisione che presi quel giorno fu di non arrendermi e intentare qualcosa di nuovo, di aprire la mia mente a una vera cura della mia salute in un modo che non credevo possibile.

Da allora, per quanto possa sembrare incredibile persino a me stesso, la mia situazione è andata via via sempre migliorando. I dolori allo stomaco sono spariti, le fastidiose diarree ho scoperto essere causate da alterazioni della flora batterica, non ho più difficoltà a svegliarmi la mattina o a restare sveglio dopo i pasti per l’immane pesantezza, la mia ansia è migliorata, passando dall’assunzione di ansiolitici 3 volte al giorno a… non mi ricordo neanche quand’è l’ultima volta che li ho presi… e una serie lunghissima di altri benefici che non elenco perché quanto sto scrivendo non sembri una forma di propaganda.

Quello che sicuramente mi ha aiutato a seguire il protocollo è stato l’appoggio di mia moglie, che segue lo stesso protocollo ma per patologie diverse, con la quale ho condiviso tutti gli alti e bassi che si sono succeduti prima che si stabilizzasse la situazione.

A tutt’oggi ho una serie molto consistente di integrazioni, dovute alla molteplicità di carenze nel mio corpo scoperte nel corso dei mesi. Per il supporto che ho ricevuto dalla dottoressa Cogliani la clonerei e invierei un suo clone in ogni centro urbano.

La betaina la assumo ancora, a cicli, in quantità e tempi variabili a seconda dello stato del mio stomaco.

Sono fiducioso che anch’essa diventerà, nel tempo a venire, solo un ricordo, proprio come problemi per cui l’ho assunta la prima volta.

*** Dopo 2 anni… ***

Mi chiamo Tuscano Giorgio, ho 34 anni e vivo a Reggio Calabria.

Ho sofferto per anni di problemi gastrici, trattati di volta in volta come reflusso gastrico, gastrite ulcerosa, colite nervosa, sindrome da colon irritabile, ecc ecc. A queste si accompagnava una sindrome non meglio definita “ansiosa” con eccessi di rabbia e crisi di panico.

A 18 anni ho cominciato a soffrire di gastrite. “Troppi caffè” mi fu detto.

A 23 anni cominciai a prendere tranquillanti perché mi sentivo sempre agitato, non riuscivo a dormire e un senso d’angoscia opprimeva spesso le mie giornate. “Troppo stress” mi fu detto.

Nel frattempo continuavo a prendere farmaci per stare tranquillo, per digerire, per mangiare, per dormire, e anche per respirare.

A 27 il mio corpo cominciò a non rispondere più ai soliti farmaci e dolori addominali, insonnia e ansia divennero cronici.

Mi aumentarono i dosaggi e cambiarono le molecole, ma i miei mali non accennavano a diminuire anzi aumentavano.

Cambiai medici, che cambiarono ancora i miei dosaggi e le mie molecole, ma l’unica cosa che aumentava davvero era la mia rabbia e il mio senso di impotenza.

A 31 anni il mio medico curante mi mandò da uno psichiatra, che incrementò i miei ansiolitici e mi consigliò di fare terapia psicologica.

A quasi 32 anni, non avevo più letteralmente la forza di andare avanti, distrutto da ogni tipo di dolore addominale, piegato dalla stipsi, tormentato da crisi di panico e attacchi di rabbia, qualunque cosa bevessi o mangiassi mi faceva star male.

Ho avuto problemi col mio lavoro per la troppa malattia, e mia moglie era disperata quanto me. Pesavo 81 chili.

Non sapevo più cos’altro tentare.

Un giorno un amico consigliò a mia moglie, affetta da psoriasi da anni, di provare a fare una dieta in cui eliminasse praticamente tutto ciò che mangiavamo normalmente, pensai che il mondo fosse impazzito.

Ma dopo solo pochi giorni sotto i miei occhi increduli cominciai a vedere la pelle di mia moglie schiarire.

Confuso, senza più molte speranze di uscire dal buco in cui mi trovavo, decisi di provare anch’io la stessa dieta come fai-da-te, ma i risultati furono molto modesti su di me.

In un ultimo disperato tentativo, contattai la dottoressa Cogliani… “Dottore più dottore meno” pensai.

Da allora il mio mondo è cambiato.

Non è stato facile, né indolore, e neppure veloce.

Ha richiesto durissimo lavoro tanto da parte della dottoressa quanto da parte mia: mesi di dieta ferrea senza eccezioni, una integrazione complessa e mirata, rivista più volte per adattarla a vari “stadi” della mia ripresa o ai nuovi problemi che man mano emergevano.

Analisi, indagini, prove ed errori.

Ho comunque continuato, visto la delicatezza della mia situazione, il supporto psicologico per quasi tutto il tempo.

La dottoressa Ethel Cogliani è rimasta accanto a me e mia moglie Anna, rispondendo alle nostre domande anche assillanti, indagando le particolarità della mia patologia, consigliandomi come correggere non soltanto la mia alimentazione, ma anche tutta una serie di abitudini sbagliate nel mio stile di vita.

Alcune volte cambiavamo alimentazione di giorno in giorno adattandoli alle bizze che faceva il mio intestino: una volta stipsi una volta diarrea poi di nuovo stipsi… e di nuovo diarrea… finchè non si è arrivati alla stabilizzazione. E ogni volta modificavamo in modo da far rientrare il problema il prima possibile.

Oggi, con pazienza e costanza, sono in grado di dire che sto bene.

Nonostante non abbia ancora finito il mio percorso con lei, ho raggiunto uno stato di salute tale da abbandonare la quasi totalità dei farmaci che assumevo, non soffro quasi più di stati ansiosi, non ho più alcuna crisi di panico nè d’ira, ho molta più forza e sono molto più resistente di prima, non manco più dal lavoro, ho perso 17 chili e mangio secondo il protocollo senza eccezioni da più di due anni – con gran soddisfazione, aggiungo.

Mi avevano detto che dall’ansia non si guarisce.

Mi avevano detto che con i miei problemi dovevo convivere.

Oggi sono io che dico che risultati impensabili possono essere raggiunti a patto di avere tre cose:
» la fortuna di essere seguiti da un professionista davvero competente
» che voi abbiate davvero la costanza di seguirlo
» il coraggio di provare davvero a cambiare il vostro modo di vivere

Molto bene, la dottoressa è sempre stata chiara, precisa e molto paziente. Mi ha spiegato moltissime cose, e si è sempre resa disponibile, sono arrivato a contattarla anche quattro volte al giorno nei primi periodi.

Allo stato attuale ho sospeso tutte le terapie precedenti eccetto una, l’Amisulpride, che è comunque in via di eliminazione progressiva. Essendo uno psicofarmaco da me assunto troppo a lungo tanto da indurre dipendenza, ha richiesto tempi lunghi e buone condizioni generali per ridurlo gradualmente.

Al momento lo assumo un giorno ogni 10 circa, sono arrivato anche a dodici senza, contro i sei giorni la settimana di prima. Nel mio studio ho ancora due cassetti stracolmi di farmaci di ogni tipo, dagli ansiolitici ai cortisonici, tutti ormai inutilizzati e scaduti: li tengo lì per ricordarmi ogni giorno come ero allora e come sto oggi.

Sono soddisfatto tanto quanto potrebbe esserlo un uomo che avendo provato l’ultima carta rimastagli senza neppure credervi troppo, oggi si senta nel pieno delle sue forze senza neppure aver terminato il suo percorso.

Inizialmente, infatti, il massimo delle mie aspettative era quella di perdere qualche chilo e magari riuscire a liberarmi dalla stitichezza, ma soprattutto speravo di liberarmi dai dolori costanti all’addome. Non credevo di raggiungere i risultati che ho ottenuto.
Grazie a un’amica… sono arrivata a una soluzione senza medicine
Carlotta Grigoli
Tiroidite di Hashimoto
Eccomi con la mia testimonianza. Da buona ipotiroidea ci ho messo un po’ a scriverla, e perdonate l’ironia, ma ora voglio ridere di questa bestiolina autoimmune che mi ha cambiato la vita quasi quattro anni fa.Io sono così convinta che la psiche influisca tantissimo sul nostro stato di salute, anche fisico, così come l’alimentazione: siamo quello che mangiamo, e quello che pensiamo. Solo che se hai una tiroide che ama auto-distruggersi, ne va non solo della salute fisica, ma anche di quella mentale ed emotiva. Sono io!

Diagnosticata questa malattia, visto che la tiroide era a pezzi, risposta anticorpale altissima: dal dicembre 2012 mi è sembrato di entrare nel corpo di un’altra persona. A stento mi riconoscevo: ho iniziato ad ingrassare senza motivo, mani e piedi freddi, umore pessimo, scoppi di pianto improvvisi, e soprattutto mi sono ritrovata senza energie. Io che ero così abituata a fare mille cose, a praticare sport sempre, mi ritrovavo con il fiatone dopo una rampa di scale.

Inizio il percorso standard per questa malattia: compensazione con Levotiroxina e arrivederci e grazie. Il problema è che questo approccio molto “a pezzi” e poco olistico mi ha sempre lasciata perplessa, e non era solo una mia convinzione, ma il mio corpo me lo comunicava incessantemente. Vero, la tiroide non funzionava, ma visto che la “farfallina” regola tutti i processi del nostro corpo, poteva essere solo una pastiglietta a rimettermi in salute? Ho iniziato a fare ricerche, studiare, cercare risposte alternative.

Oscillando tra l’accettazione e lo sconforto, soprattutto quando ho iniziato a vedere che invece di migliorare, con la famosa pastiglietta, peggioravo. Mi svegliavo la mattina con la mente annebbiata, le mani gonfie e doloranti. Io, quella che leggeva una pagina e la fotografava, che nuotavo ogni giorno…dov’ero finita?

Sono stata arrabbiata con me stessa per mesi, poi con il mondo, soprattutto quello della scienza ufficiale. che nella persona dei medici allopatici, si limitava a sorridermi e dirmi “Beh, eventualmente alzi il dosaggio della pasticca”.

Poi l’incontro con Ethel! Sono gli amici a farci doni importanti, in questo caso la mia amica Maria Vizzini che mi ha parlato di Ethel e del suo protocollo.

Fin da subito ho incontrato una persona disponibile, preparata e umana: caratteristica, quest’ultima che purtroppo non accomuna molto terapeuti tradizionali.

Ho iniziato a capire che il nostro corpo è un sistema complesso e perfetto (ma questo lo sapevo già), ma che ha bisogno di essere supportato e oliato a dovere, in tutti gli ingranaggi, per funzionare a pieno regime: sono quelle cose taciute dall’informazione odierna, perché troppo a buon mercato per mantenere la gente in salute.

Dopo aver provato mille diete, dove il senso di fame e privazione perenne erano il comune denominatore, mi sveglio al mattino (con la mente lucida e le mani normali!) pensando che mi attende cibo vero che mi sazierà e mi darà energia!

Gli amici e conoscenti mi chiedono come riesca a dimagrire mangiando: beh, è l’unica via!

Di corpo ne abbiamo uno solo, e come dice la nostra Ethel, è un nostro diritto e dovere trattarlo il meglio possibile.

Ho riscoperto il piacere della tavola e del sentirmi bene. Non so se guarirò mai, o se quei piccoli anticorpi mi faranno compagnia per tutta la vita, ma così impareremo a convivere serenamente!

Grazie Ethel!
Tutti i miei problemi avevano un nome: Hashimoto
Giusi Cangiano
Tiroidite di Hashimoto
La diagnosi è arrivata a novembre del 2014 ma con il senno di poi probabilmente era già mia compagna da alcuni anni. Già dal 2011 infatti cominciavano dei cambiamenti significativi del mio corpo e del mio umore. Aumento di peso lento ed inesorabile, nonostante un buon livello di attività fisica, umore altalenante con fasi di grande nervosismo o depressione!Difficoltà di concentrazione nel lavoro e soprattutto insonnia terribile! Svegliarmi alle 3 di notte e non riuscire più a riaddormentarmi era diventato “normale”. Insomma un disastro! Nello stesso periodo cominciavano a manifestarsi anche altri sintomi attribuibili ad una fase di premenopausa, sudore improvviso, caldo e freddo alternati e insonnia, insonnia, insonnia… sempre più grave!

La gestione del quotidiano diventava sempre più difficile. Parallelamente ai miei disagi aumentava la fame di dolci, di zuccheri e carboidrati in generale! (adesso tutto questo si spiega ma all’epoca ero in una spirale!!). Il mio peso lievitava, avevo il viso sempre gonfio, fino a raggiungere circa 70 kg io sono alta 157cm quindi un bel po’!

Nell’arco del 2013 il ciclo mestruale comincia a diradarsi fino a scomparire per la fine del 2013. Fino a questo punto la questione era stata rapidamente risolta dal medico di base e dal ginecologo come una menopausa difficile, una fase che sarebbe passata prima o poi. Con l’inizio del 2014 il mio corpo comincia ad urlare per farsi ascoltare!!

A quanto finora descritto si aggiungono dei mal di testa devastanti! mi colgono del tutto impreparata… cominciano in piena notte intorno alle tre o alle quattro di notte e durano ore… giorni… con vomito e vertigini. Passano soltanto con i triptani dei farmaci che agiscono sul dolore a livello centrale. E ad un certo punto sono arrivata ad assumerli a giorni alterni! Praticamente avevo mal di testa sempre…!

Analisi cliniche di routine “nella norma”, ho pensato seriamente all’inizio di avere un problema al cervello ma poi ho cominciato a realizzare e ad analizzare quanto mi stava accadendo! I miei mal di testa cominciavano sempre in un orario preciso secondo uno schema che mi faceva pensare ad un problema metabolico piuttosto che ad altro! A questo punto ho cominciato a sperimentare! Ho la fortuna di avere una formazione scientifica ho sempre fatto ricerca e istintivamente sono partita alla ricerca delle MIE CAUSE!

Il primo passo verso la guarigione avveniva nell’estate del 2014 quando ho cominciato ad associare la comparsa dei mal di testa al consumo di zuccheri e lieviti, che era diventato davvero notevole. Limitando sempre di più il carico di zuccheri nell’arco di alcuni mesi cominciavo a tenere abbastanza sotto controllo l’insorgenza del mal di testa!

Capivo che si instaurava un rapporto causa-effetto ogni sgarro lo pagavo con un mal di testa devastante! A settembre 2014 per perdere un po’ dei chili accumulati decidevo di seguire un regime dietetico bilanciato, tradizionale eliminando appunto gli zuccheri e i lieviti, che avevo individuato come causa dei miei mal di testa, e bilanciando i nutrienti. Comincio a perdere un po’ di peso ma moooltooo lentamente!! 800g in 15 giorni questo era il mio massimo dimagrimento.

I mal di testa erano diminuiti ma tutti gli altri sintomi no! Mi accompagnavano ancora l’insonnia, i dolori muscolari, la depressione, gli sbalzi umorali e la stanchezza perenne!

A Novembre 2014 per l’ennesima volta ripeto le analisi di controllo, anche quelle per la funzionalità tiroidea, sempre rimaste finora “nei range” ma stavolta decido di aggiungere la ricerca degli anticorpi. …eccoli spuntano gli antiTPO e gli antiTG.

A quel punto ho fatto una ecografia che ha rivelato una tiroide multinodulare con 2 noduli dominanti che l’endocrinologa decide di sottoporre ad ago aspirato. Fortunatamente l’ago aspirato non ha evidenziato alcun problema per cui visto che i miei ormoni restavano ancora nella norma sebbene “al limite” vengo liquidata con diagnosi di Tiroidite di Hashimoto una piccola quantità di Eutirox (37,5mg al giorno) e una dose di vit.D (il classico “flacone di Dibase da 25.000UI sul pane 1 volta al mese”!!!).

Nessun commento su tutti i sintomi che continuavo a riferire e a lamentare. Ricomincio a studiare!! Imparo che la tiroidite e la celiachia hanno qualcosa in comune, scopro che per i problemi di tiroide e soprattutto per le tiroiditi esiste un protocollo alimentare di in grado di dare buoni risultati definito “dieta Paleo”.

E qui si apre un mondo, continuo a sperimentare su me stessa! Da febbraio 2105 comincio a nutrirmi secondo lo schema della Paleo, leggendo tanto e documentandomi in rete. Comincio a migliorare comincio a perdere peso più facilmente, i valori ormonali migliorano gli anticorpi però sono sempre lì e anche l’insonnia che mi distrugge! Studiando e cercando in rete arrivo finalmente al protocollo di Ethel!

Capisco che è lei la strada giusta per me! Che il suo protocollo considera TUTTI gli aspetti della mia patologia e finalmente a settembre di quest’anno comincio il mio percorso con lei! Il suo intervento è stato fondamentale! Il mio approccio “autodidatta” mi aveva permesso di uscire dall’emergenza ma non di raggiungere il benessere.

Ethel ha innanzitutto corretto e completato la mia alimentazione consentendomi di trarre reale beneficio dalla dieta e soprattutto mi sta aiutando a ristabilire degli equilibri persi da tempo aggiungendo e modificando via via l’integrazione, essenziale per le corrette funzioni sia della tiroide che di altri sistemi! In un mese e mezzo di alimentazione guidata da Ethel e di integrazione giusta la mia tiroide è nettamente migliorata!

Gli anticorpi sono ormai completamente rientrati ma il lavoro continua!! Il prossimo passo ad esempio sarà provare la sospensione dell’Eutirox e intanto l’attenzione si estende anche agli altri sistemi ormonali, al surrene ad esempio, provato da anni di malessere stress e sbilanciamenti. Il primo meraviglioso risultato tangibile è stato ricominciare ad avere un sonno più regolare! Mi capita ancora il risveglio notturno ma oggi riesco ad addormentarmi di nuovo e non mi sveglio più esausta!

Il lavoro che abbiamo davanti è ancora lungo ma quello già fatto è importantissimo! Grazie ad Ethel sto imparando a conoscere i miei limiti, a gestire l’infiammazione, lo stress e anche lo sgarro dal protocollo!

Lo consiglierei e lo sto consigliando. Si tratta di un approccio estremamente affidabile con solide basi scientifiche e con ottimi risultati. Penso che il servizio sia già di ottimo livello, eccellente il grado di comunicazione con la dott.ssa Cogliani sempre estremamente disponibile. Mi piacerebbe approfondire da un punto di vista teorico alcuni aspetti e mi auguro di farlo negli incontri periodi che la Dott.ssa terrà per i pazienti.

Ho adottato uno stile alimentare e di vita che resterà mio! Che dire? Sono felice di aver intrapreso questo cammino! So che la mia guida è competente e non si ferma mai, che continua a studiare ad approfondire e io sarò felice di farlo insieme a lei! …e che non si libererà tanto facilmente di me!
Piangevo e non riuscivo a fermarmi
Cristina G.
Tiroidite di Hashimoto e depressione
Mi chiamo Cristina, ho 56 anni e so esattamente quando la mia malattia è iniziata.Era il 1987 avevo da poco avuto il mio secondo figlio quando ho perso mia suocera e mio nonno a distanza di poche settimane l’uno dall’altro, se a questo aggiungete la familiarità… ecco fatto! La mia tiroide inizia a fare le bizze… io ricordo solo la sensazione di non essere in grado di affrontare il futuro, stanchezza estrema e… la depressione.

La diagnosi ufficiale arriva nel 1991: Tiroidite di Hashimoto, quindi mi viene consegnata la mia scatoletta di Eutirox e… via… Da allora ho avuto momenti di depressione che ho curato con analisi prima e farmaci poi. Stavo meglio solo a momenti, ma poi avevo momenti di crisi. Ovvio che la mia famiglia e la mia vita ne subivano le conseguenze.

Con la menopausa la situazione peggiora, aumento di peso, momenti in cui preferivo stare “spenta”, dolori vari, pelle squamosa, poca memoria, stanchezza mentale e fisica infinita, glicemia e colesterolo fuori dai valori di riferimento e altri sintomi che nessuno diceva essere collegati alla mia patologia, anzi a dire la verità il mio medico continua a sostenerlo anche adesso!

Quando comparve la psoriasi cercando on. Line tropo il gruppo e un giorno viene citato il libro del dottor Vergini sull’ipotiroidismo. Lo compro e da lì comincia la mia ricerca. Vado a Forlì da Vergini e inizio una nuova terapia associata ad integratori mirati e già noto dei miglioramenti. Continuando a leggere mi rendo conto e soprattutto dai segnali del mio corpo che il farmaco da solo non basta.

Continuo a cercare, cambio terapia cambio nutrizionisti provo a seguire una dieta simil-paleo, ma i risultati non sono stabili e continuo ad ingrassare e gonfiare. Dopo la morte di mio padre e lo stress conseguente ho un periodo di grave difficoltà, le mie surrenali erano sfinite e io con loro. Contatto Ethel, ci sentiamo per telefono e io e mio marito (sant’uomo) ci rechiamo in studio da lei a Roma. Era novembre 2016.

Parliamo… ci raccontiamo… piangiamo tutti insieme… poi comincio a seguire le sue indicazioni dietetiche e le integrazioni consigliate. La prima cosa che scompare è la sensazione di gonfiore che avevo dopo i pasti: bellissimo!!! Posso respirare anche a stomaco pieno.

Ad oggi devo dire che nonostante io sia una paziente disubbidiente i risultati si vedono. Sorrido e per me questo è un traguardo, ho voglia di vivere e di affrontare la vita, non ho dolori, il mio peso (che era in ogni caso l’ultimo dei miei problemi) sta scendendo.

Ho imparato a leggere i messaggi che il corpo mi manda, so che se mangio male, il giorno dopo avrò la mente annebbiata, il cervello che “gira lento”. So che lo stress non fa per me e non sono bionica… quindi devo fare piccoli passi, prendermi cura di me, coccolarmi e farmi coccolare (il sant’uomo di mio marito ha il suo bel da fare).

Sono guarita? No, la mia tiroide di fatto è autodistrutta e difficilmente si riprenderà mai quindi dovrò integrare per sempre e prendere l’ormone sostitutivo. Ma ad oggi posso dire che nonostante tutto sto bene: riesco a guardare al futuro senza la sensazione di panico che mi accompagnava costantemente e di inadeguatezza che ho provato per troppo tempo.

Che dire… grazie Ethel!!!
Dopo una vita, ho trovato la strada che faceva la differenza
Giordana Proto
Tiroidite di Hashimoto ed enterocolite
Mi chiamo Giordana Proto, ho 37 anni e da sempre combatto con il mio colon, SIBO, leaky gut e tiroidite di Hashimoto (causata proprio dal mio intestino).Ho vissuto tutta la vita con gravi difficoltà ad alimentarmi, non trovavo mai qualcosa che potesse essere un fattore scatenante per le mie crisi di enterocolite, con perdita dei sensi, stati confusionali, vomito, emicranie, crisi glicemiche.

Dopo le indicazioni e il regime alimentare dettato dalla dott.ssa Cogliani ho iniziato a stare subito meglio e a riprendere forza, lucidità e grinta. Non ho più quel senso di fame continua: mi sento sazia, sgonfia e il mio nuovo menù mi rende felice. Se penso a quanti anni ho passato a chiedermi “Cosa mi avrà fatto male oggi?” e a non sapermi dare una risposta il presente mi sembra un’utopia.

Per tutto questo devo ringraziare la dott.ssa Cogliani, Paolo Antolini e il Dott. Luchi che mi hanno rimesso insieme andando ad aggiustare tutto ciò che nel mio corpo stava perdendo il suo equilibro. Non è stato facile perché spesso appena aggiustato sembrava tornare tutto come prima per poi riprendersi e poi ricadere nuovamente, ma alla fine siamo riusciti a mantenere un equilibrio stabile e qualsiasi mia aspettativa è stata più che superata.

Dopo 2 mesi in realtà già sapevo che la strada era quella giusta e che anche con gli alti e bassi si sarebbe arrivati dove non sarei mai riuscita ad arrivare con i farmaci soltanto.

Cosa dicono i lettori

“Ho letto in un fiato “Dietro la malattia” ed ora mi sono immerso in “Tirode X-Files”. Devo dire che sono libri che mi stanno aprendo un mondo che propio non conoscevo, e che sta cambiando radicalmente il mio modo di approcciarmi alla salute umana.Prima di leggere i tuoi libri avevo già una qualche infarinatura in ambito alimentare, dato che sono 9 anni circa che leggo libri divulgativi in questo argomento (mia moglie minaccia di mandarvi via se ne compro altri) e quindi alcuni concetti mi erano noti, ma di molti altri ero completamente all’oscuro. Soprattutto è stato rivelatore l’argomento riguardante il leggere gli esami medici in cui i valori risultano nei range, e di come questo non sia garanzia di salute. Questo è un ambito che mi piacerebbe sul serio approfondire.

Ora invece, come detto, sto leggendo “Tirode X-Files”, e devo dire che è molto piú destabilizzante del primo, perché qui si parla di tiroide e surreni, e di tutti gli ormoni che secernono e da cui vengono stimolate, e le incredibili ripercussioni sulla nostra salute. Queste son cose che sto leggendo per la prima volta nella mia vita. La sensazione che ho leggendo quello che scrivi è qualcosa del tipo “ma certo, ora tutto torna”! È come ricevere in dono non UNA ma LA chiave di lettura per leggere i segni del nostro corpo e saperli interpretare correttamente.”

— Luca Chiarabini

L'autrice

Ethel Cogliani

❝Non devi credere, devi conoscere. Se credi, vieni controllato. Se conosci, controlli.❞
Biologa nutrizionista specializzata nel trattamento delle malattie autoimmuni, croniche e infiammatorie. Ideatrice del protocollo IMMUNOREICA. Autrice di tutti i libri Immunoreica. Editrice e redattrice della rivista Immunoreica Magazine.

Indice

Introduzione
Biografia
Dichiarazione di non responsabilità
PARTE 1
La centralità della tiroide nella patologie moderne
Prevenzione
1.
La salute... una responsabilità personale
Gli 8 requisiti essenziali di un bravo medico
2.
Il sistema endocrino: un meccanismo gerarchico di controllo
Asse ipotalamo-ipofisi-tiroide
Asse ipotalamo-ipofisi-surrene e autoguarigione
3.
Dall'insieme alle singole parti
Tiroide
Azione degli ormoni tiroidei
T1
T2
T3
T4
RT3

Come leggere le analisi (e perché i medici non riconoscono l'ipotiroidismo)
TSH
Miglior metodo attuale per la diagnosi
Rapporto ottimale T3/RT3
Ma se prendo questo farmaco vengono alterati i valori tiroidei di laboratiorio?

Surrene
Cosa fa la nostra società sugli equilibri surrenali e come potrai recuperare dai singoli problemi
Stress cronico e salute: quanto la supplementazione ormonale può influenzarlo e quanto invece bisogna cambiare modo di intendere la vita
Stress... e più stress...
Una storia vera
Come si interviene in questo sfacelo totale?

Teoria della finestre rotte: i 3 stadi del surrene
Quanto ancora puoi tirare la corda
Calo ponderale, stress e sonno
L'aldosterone e l'equilibrio idrosalino
Quale acqua?

PARTE 2
4.
Disturbi della tiroide
Ipotiroidismo
Hashimoto: la tiroide sotto tiro
Hashimoto: cause scatenantiIpertiroidismo
Infiammazione e autoimmunità: sistemi Th1/Th2/Th17, cerchiamo di capirne di più
Sindrome da basso T3: l'ipotiroidismo non considerato
Sintomi: andiamo ad indagarli approfonditamente
Depressione
Brain fog
Fibromialgia
PCOS

PARTE 3
5.
I nemici della tiroide
Estrogeni e dominanza estrogenica
Depressione: oltre la serotonina
Estrogeni e tiroide
Estrogeni ambientali
Ftalati e bisfenolo A (BPA) e altre sostanze xenobiotiche: come agiscono sulla tiroide?
Ruolo degli estrogeni nella donna e nei tumori più comuni
Il ciclo

Cortisolo e alterazioni della funzionalità surrenale
Fluoro
Bromo
Fumo
Goitrogeni
6.
Aiutare la tiroide si può
L'alimentazione ideale in un paziente ipotiroideo
Cadono i falsi miti
Alimentazione animale e OGM
Per chi ha seri problemi a livello intestinale
Allergie
Per quanto tempo devo adottare il protocollo autoimmune?
Reintroduzione dei cibi
Caffè
AIP (protocollo autoimmune) per vegetariani/vegani
Quando il protocollo autoimmune sembra non funzionare
Gli sgarri capitano: cerchiamo di limitarne gli effetti

La terapia ormonale sostitutiva o suppletiva migliore
Metodo circadiano del T3 (T3CM)
A proposito di T3LDN e modulazione immunitaria
PARTE 4
7.
Gli amici della tiroide
25 carenze nutrizionali chiave e sintomi tipici
Multivitaminici commerciali, perché non assumerli (interazioni, assorbimento, tossicità)
I minerali
Mineralogramma e malattie autoimmuni
Valutazione funzionale dell'attività tiroidea: altre informazioni che possiamo trarre dal mineralogramma del capello
Magnesio
Zinco
Iodio
Selenio
Manganese
Ferro

Le vitamine
Vitamina D
Vitamina K
Vitamina A
Vitamina E

SAM-e e vitamine del complesso B

Hashimoto e MTHFR
Vitamina B12
Vitamina B9
Vitamina B6

Vitamina C
Vitamina C: tiroide e surreni
Vitamina C e terapia per ipotiroidismo

Altre integrazioni
Antiossidanti
Betaina HCL
Omega 3 e Omega 6

8.
I partner della tiroide
Cuore
Asse tiroide-fegato-tiroide
Asse tiroide-intestino-tiroide
Pancreas
9.
Chi ben comincia è a metà dell'opera
Testi consigliati
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